1° Simposio "L’esemplarità ciceroniana fra Antichità e Medioevo"
Ad Arpino, il 9 maggio 2008 in occasione del XXVIII Certamen Ciceronianum Arpinas si è svolto il 1° SIMPOSIO CICERONIANO sul tema L’esemplarità ciceroniana fra Antichità e Medioevo
Il tema del simposio ciceroniano 2008 ha riguardato essenzialmente quello che resta probabilmente l’aspetto più affascinante della pur poliedrica attività di Cicerone, l’oratoria. Di questa, le relazioni, così come congegnate, hanno inteso indagare momenti topici della dimensione teorica, relativamente anche alla quale l’Arpinate fu maestro indiscusso. Ed infatti lo snodarsi delle relazioni ha ricostruito un immaginario filo anche cronologico, passando dalla lettura diretta di un passo del De oratore, all’interpretazione del Cicerone oratore che ne dà un importante intellettuale d’età tardoantica, a quella, poi, dei dictatores medievali.ù L’intervento di Alberto A. Cavarzere, La voce delle emozioni (Cic. de orat. 3,216-219) ha sviluppato uno spunto di Robert Sonkowski, secondo il quale nella concezione di Cicerone, prima che un discorso sia pronunciato in pubblico, i genera vocis di ciascuna emozione sono già parte di esso esattamente come le parole scritte.
L’actio in tal modo viene a connettersi nel modo più stretto con l’inventio; e ciò costituisce un notevole punto di distacco da Aristotele, il quale parlava dell’actio solo in relazione allo stile. L’intervento di Gabriella Moretti, Cicerone allegorico come paradigma dell’eloquenza e della retorica romana in Marziano Capella, ha analizzato la presenza del Cicerone personaggio all’interno del complesso De nuptiis Philologiae et Mercurii dello scrittore d’età tardoantica Marziano Capella. L’analisi ha messo in luce una presenza essenzialmente allegorica del retore arpinate, che viene preso come vera e propria prosopopea della retorica stessa, all’interno del quadro delle sette arti liberali della sorte delle quali si occupa Marziano Capella.
Scopo dell’intervento di Giancarlo Alessio, Cicerone nelle Artes dictaminis del Medioevo, è stato verificare la distribuzione e la profondità presente della dottrina retorica classica ciceroniana (in particolare del De inventione e delle Rhetorica ad Herennium e dei loro commenti) entro le 'artes dictaminis', con particolare attenzione alle coincidenze formali tra i testi antichi ed il formulario della dottrina adottata entro la nuova concezione (e funzione) della retorica che si afferma a partire dalla fine dell'XI secolo. L'esame è stato condotto sui più importanti manuali espressi dalla scuola medievale e su campioni significativi dell'epistolografia pre-umanistica e umanistica.